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Maria Ester Colombo

Pensieri ed immagini di Maria Ester nel periodo del Covid 19.

 

Parlare di questo lasso di tempo non è tempo, è cosa personale e di tutti, ciascuno ha vissuto a modo suo questo periodo di assenza di contatti umani e sociali.

I primi giorni con grande paura per questa cosa ignota che stava facendo così male.

Sola in casa sono ritornata bambina, come sempre con lo sguardo verso il cielo e con la mente persa in mondi lontani.

Non potevo cambiare neanche il modo mio di rappresentare questo, con i pennelli induriti dalla sabbia e dalla limatura di ferro, con i tubetti dei colori della mia cassetta. Come sempre la natura e l’Albero-Uomo che protende le sue braccia verso l’infinito: chiedendo perché, implorando aiuto, gridando preghiere a questa Entità che sta sopradi noi e intorno a noi.

Mentre si stava così seguivo nel suo cammino la sonda interplanetaria“Bepi Colombo” lanciata dal razzo Ariane, che in quei giorni, guidata da casa da tecnici e scienziati di varie nazionalità anche essi in quarantena, lasciava l’orbita terrestre per un programma dell’E.S.A., con un balzo o spinta che le poteva permettere di inoltrarsi nello spazio verso il pianeta Mercurio. In quel giorno verso l’alba si potevano osservare vari pianeti in allineamento.

Molte foto spedite dalla sonda che raffiguravano la Terra e la Luna hanno ispirato le mie tavolette.

Così e fluita la mia quarantena tra il cellulare che avvicinava i miei figli lontani, i mondi della mia fantasia e gli infiniti spazi che il sapere dell’uomo vuole conoscere e raggiungere. Tutto dedicato ai miei figli che hanno vissuto con me i momenti nei quali non ne potevo più e mi aiutavano a ritrovare la ragione.

 

Maria Ester Colombo

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